L’1758 Venice art studio ha inaugurato il 19 giugno con una prima mostra personale dedicata all’artista Adriana Rigonat, tenutasi fino all’11 luglio 2021. Sono state esposte le opere relative agli ultimi cicli pittorici dell’autrice triestina, incentrati su quattro grandi tematiche: il ricordo e la memoria, il corpo, le maschere, la fotografia.
In particolare, è stato dato spazio ai lavori aventi come soggetto le maschere, da cui il nome dell’esposizione Commedie.
Le opere sono realizzate in tecnica mista su carta eseguita con acrilici, pastelli e carboncini. Queste pratiche si legano alle tecniche di collage fotografico, in quanto in questi ultimi cicli vengono applicate fotografie, modificate ed alterate da Adriana Rigonat come se fossero strumenti pittorici.
La maschera un tempo rappresentava lo strumento ligneo utilizzato nel contesto teatrale della tragedia, costituendo ciò che permetteva di amplificare sia il tono della voce, sia le fattezze dei personaggi. Nel tempo il concetto della maschera è stato indagato da molti, evidenziando varie sfaccettature di significato. Così, premettendo una visione dell’uomo come animale sociale, è possibile definire ‘maschere’ le varie identità assunte da una persona nei diversi contesti in cui si trova, a seconda di come si vuole apparire. Si tratta di una tematica universalmente riconosciuta ma spesso considerata come un tabù e sulla quale Adriana Rigonat desidera far riflettere. La figura umana è dunque sempre presente nei lavori della pittrice, rappresentata anche sotto forma di ricordo, evidenziando come la memoria personale di un individuo doni connotazioni differenti a luoghi, eventi e persone rispetto a quella di un altro individuo, facendo sì che ciò che abbiamo sempre visto appaia mutato.