Intervista all’artista Ondina Altran

L’artista Ondina Altran, nata a Monfalcone, cresce con la passione per la musica e per l’arte, che la porteranno a diventare una cantante lirica e ad approfondire i suoi studi pittorici presso il laboratorio dell’artista Franco Milani, dove si specializza inizialmente nella ritrattistica. L’amore di Altran verso questo mondo le permetterà di sperimentare nuovi stili, come quello dei graffiti e della street art, con il quale è in grado di catturare l’occhio del pubblico. Attraverso le sue opere, l’artista è in grado di comunicare in maniera incisiva messaggi di denuncia verso i problemi della società, in particolare legati al mondo femminile, ma anche riguardo tematiche ambientali che, oggi più che mai, ci interessano.


Quali sono le ragioni che l’hanno portata ad iniziare un percorso creativo?

“Fin da piccola sono sempre stata creativa, in particolare per i lavori manuali, che facevo sia per hobby che per necessità lavorativa nell’ambito della musica. La mia creatività mi ha permesso di realizzare qualsiasi cosa con grande facilità e semplicità. Infatti, agli inizi realizzavo immagini e ritratti realistici, stile che per ora ho abbandonato“.

Quando è entrata nel mondo dell’arte?

Quando una persona è creativa nell’animo si sente sempre dentro al mondo dell’arte e per curiosità vuole provare tutto, tutte le tecniche e tutte le combinazioni di colori. Fondamentali per farmi avvicinare all’arte sono state anche la frequentazione di mostre e artisti e la condivisione delle nostre idee“.

Da dove parte e come prende vita un suo progetto?

“Inizialmente c’è sempre una voglia che cova “dentro”, uno ci pensa e ci ripensa. Poi pian piano, abbandonandosi a ciò che vuole fare la mano, la “cosa” prende vita”.

C’è un’opera del suo lavoro che ritiene esplicativa della sua produzione artistica? Perché?

“Non può esistere per me un’opera esplicativa della mia produzione artistica poiché ognuna è il risultato di una determinata gestazione che la precede”.

Quando per lei un’opera è riuscita?

“Quando ho la sensazione che tutto quello che ho creato ha raggiunto un’armonia”.

Quanto la società o l’ambiente che la circonda influenza il suo lavoro?

“Devo dire che tutto ciò che mi circonda mi influenza molto, specialmente la sofferenza e la violenza di cui tutti ormai possiamo dire di essere circondati, temi che si ritrovano spesso nelle mie opere. Negli ultimi lavori ho riflettuto sulla violenza nei confronti delle donne ispirandomi, ad esempio, all’episodio della Bibbia Susanna e i Vecchioni. Inoltre, ho scelto di approfondire i temi attorno alla necessità di riciclare la spazzatura in una serie intitolata Rebirth e sulla ricerca della felicità in Follow your dreams”.

 In che modo la sua passione per il canto e la musica influenzano la sua arte?

“Considerando che il mio vero lavoro è stato quello di musicista e cantante, tutto quello che ricerco è sempre l’armonia”.

Da cosa deriva la scelta di utilizzare la tecnica dei graffiti anche per la realizzazione delle opere su carta?

“La scelta di usare la tecnica dei graffiti deriva dal desiderio di modernizzare i tratti delle opere di denuncia per attirare l’attenzione di un pubblico più giovane. Tuttavia, è difficile andare in giro a dipingere sui muri, quindi ho pensato di utilizzare questa tecnica sul cartoncino”.

Cosa la porta a scegliere le diverse tonalità di colori utilizzati per la realizzazione dei suoi lavori?

“Non c’è una spiegazione sulla scelta dei colori: ogni volta che comincio a lavorare non so nemmeno io quali colori sceglieranno la mia mente e la mia mano!”