Intervista all’artista Barbara Romani

L’artista Barbara Romani, dopo aver conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Udine, ha collaborato come storica dell’arte presso numerose gallerie e musei triestini, oltre che ad aver prodotto lavori di critica per riviste e giornali regionali e nazionali. La sua passione per l’arte l’ha portata a frequentare numerosi corsi di pittura e scultura, arte materica, murales e fiber-art presso la Scuola del Vedere Libera Accademia di Belle Arti di Trieste. Durante il suo percorso, Romani ha sviluppato un linguaggio artistico personale, dove l’utilizzo di elementi diversi come plastica, vetro, tessuti e materiali di riciclo conducono l’osservatore ad una riflessione sulla propria esistenza, sulle sensazioni vissute e spesso sulle problematiche società, trattando in particolar modo di tematiche ambientaliste. Nelle sue opere, la creazione della carta acquisisce un ruolo fondamentale in quanto questo particolare processo di lavorazione dato dalla “ripetitività”, avvicina l’artista al concetto di “mantra”.


Quali sono le ragioni che l’hanno portata ad iniziare un percorso creativo?

La curiosità e la necessità di creare in prima persona, che ho scoperto dopo aver lasciato la passione infantile per la pittura ed essermi addentrata nella storia dell’arte con gli studi universitari ed essermi dedicata alle recensioni e alla critica d’arte come giornalista”.

Quando è entrata nel mondo dell’arte?

“Nel 2005 grazie ad alcune conferenze sull’estetica dell’arte presso la Scuola del Vedere – Libera Accademia di Belle Arti di Trieste. Lì ho deciso di frequentare un corso di pittura grazie al quale ho potuto intraprendere un lungo e articolato percorso artistico sotto la guida di vari insegnanti”.

Da dove parte e come prende vita un suo progetto?

“Ogni mio progetto parte da un avvenimento, un tema, un oggetto o un pensiero che suscita in me una sensazione tale da volerla rendere universale, condividendola attraverso il mio personale linguaggio artistico. La mia arte prende vita scrivendo una descrizione del concetto che voglio rappresentare, faccio poi alcuni bozzetti che mi aiuteranno nella realizzazione”.

C’è un’opera del suo lavoro che ritiene esplicativa della sua produzione artistica? Perché?

“Penso che ciascuna delle mie opere lo sia. Forse quella più esplicativa potrebbe essere La chiave: un’opera di un metro e mezzo per due di un’unica campitura rossa con una frase scritta in materiale sintetico, inglobata nella trama. E’ un’opera con tantissima materia, realizzata in modo molto “corporale”, quasi da action painting, che fa entrare in un’altra dimensione”.

Quando per lei un’opera è riuscita?

“Un’opera per me è riuscita quando ci entro in sintonia. La mia opera deve “parlarmi” e solo quando sento che è in grado di trasmettermi il messaggio che avevo in mente so che potrà parlare ad uno spettatore e farlo emozionare”.

Quanto la società o l’ambiente che la circonda influenzano il suo lavoro?

“Molto. Ne traggo spesso l’ispirazione e mi aiutano a trattare temi sociali e di denuncia ambientale come nel ciclo La bellezza dell’acqua. Sogno o realtà?“.

Nel suo lavoro ha utilizzato numerosi materiali. In che modo li sceglie?

“Scelgo i materiali pensando al loro valore intrinseco connesso al concetto che voglio trasmettere con le mie opere e alla materia nella quale devono essere inseriti. Faccio molta attenzione a tutto ciò che mi circonda: plastiche, reti, materiali metallici, fibre tessili o naturali. Ne faccio un’attenta  selezione per forme e colori e poi le lavoro inserendole nelle mie opere”.

Qual è il passaggio che trova più delicato nella realizzazione delle sue carte?

“I passaggi più delicati sono la stesura della pasta di carta sul telaio e l’inserimento dei vari materiali”. 

Qual è il messaggio che vuole trasmettere con l’opera Luce?

Luce è la sintesi del progetto La bellezza dell’acqua. Sogno o realtà?. Nel blu intenso, costellato da riflessi di onde e luccichii di pesci, si staglia un messaggio di speranza affinché la purezza dell’acqua diventi realtà e non soltanto sogno”.