
E’ stata organizzata un’intervista a Domenico Asmone, artista romagnolo che ha coltivato la sua passione a partire dagli anni ‘80 da autodidatta, diventando così pittore e scultore di grande talento. Asmone presenta così la propria arte: “La possibilità di poter tradurre esteticamente le proprie emozioni sfruttando la capacità e la manualità disponibile è secondo me innata in ognuno di noi. L’esigenza di doverlo fare per comunicare attraverso la forma artistica senza veli e fraintendimenti il proprio ‘essere vivo’ invece è peculiarità solo di alcuni (non pochi per fortuna). Chi ha questa esigenza può ritenersi fortunato, perché ha un’arma in più, efficace e incoercibile, di affermare la propria identità e partecipare alla vita sociale e culturale contemporanea lasciando un’ impronta piccola o grande che sia.
Nel mio caso, ho confinato questa esigenza ad una passione intra moenia fino all’età di 30 anni per affrontare e portare a compimento una diversa scelta di studi universitari”.
Interessante è inoltre la ricerca artistica di Asmone che egli descrive come personale e intima ma sempre rivolta verso l’altro, uno studio che coinvolge il fruitore all’interno del mondo dell’artista: “I progetti, e di conseguenza le nuove opere, sono figli della perseverazione e della ostinata ricerca dell’Io artista, autocelebrazione narcisista da un lato e rinascita innovativa dall’altro.
Le nuove opere sono figlie delle vecchie opere, cariche della storia dell’arte passata e aperte alle nuove accezioni del presente che trasformano la tendenza in nuovo corso per il futuro.
Senza un bagaglio di studi approfonditi della storia dell’arte e un proficuo giornaliero allenamento non si riuscirà mai ad aprire un proprio nuovo corso”.
Osservando le opere dell’artista è impossibile non rimanere affascinati dalla bellezza cromatica dei panorami dipinti. Ci si chiede dunque quale sia il suo rapporto con il colore, spesso protagonista dei quadri. A questa domanda, Asmone risponde: “Ho sempre indagato la relazione tra colore dipinto ed emozione percepita. La percezione visiva, fatto puramente scientifico uguale per tutti, mediata dall’elaborazione sentimento-emozione, condizione esistenziale del tutto personale e mai uniformabile.
Gli studi sugli accostamenti dei colori, le contrapposizioni, i loro contrasti, i tono su tono (partendo da Itten e Goethe in poi) sono alla base della mia ricerca e sono linfa per i miei progetti artistici.
Per oltre venti anni ho portato avanti questa ricerca creando composizioni puramente cromatiche, afigurali. Questo per approfondire meglio la ricerca suddetta ed affinare, quasi prevedendole, le risultanze percettive negli occhi e nella mente dello spettatore.
Dal 2022 ho deciso, ecco il nuovo corso, di approfondire ulteriormente il viaggio fra le cromie e la percezione visiva aggiungendo agli occhi dello spettatore la rappresentazione figurale di un paesaggio noto, un paesaggio italiano che evochi ricordi, che suggerisca visioni e sogni, che trasmetta le emozioni dell’artista e le conduca senza interferenze allo spettatore.
Il nuovo corso è tuttora in atto ed ha avuto inizio con la personale ‘Milano e i suoi colori’ al Museo Fondazione Matalon di Milano nel gennaio 2023”.
La vivace cromaticità non è la sola protagonista delle opere di Asmone, ma accompagna inoltre il panorama delicato e familiare delle città italiane: “Le città rappresentate, gli scorci, i panorami, i luoghi prescelti, derivano dall’esperienza visiva, luoghi visitati e vissuti, anche solo per poco tempo, prima che dipinti. Le fotografie di riferimento dalle quali prendo spunto per la realizzazione dell’opera devono avere prima di tutto un equilibrio compositivo che soddisfi il mio occhio, spesso sono fotografie da me scattate. La composizione e l’equilibrio delle parti rappresentate sono fondamentali seppur non si tratti di iperrealismo. L’apposizione dei colori prescelti, colori ad olio elargiti sulla tela con corpose e ricche dosi, pennello o spatola che sia, devono obbligatoriamente seguire inizialmente il disegno tracciato, per poi muoversi liberamente assecondando l’estro e la forza creativa del momento.
Nuovi progetti di mostre personali sono in fase di studio, alcune in fase avanzata di preparazione, ed hanno per tema la rappresentazione cromatica dei luoghi attinenti alla sede della mostra. Le città cromatiche ed i paesaggi cromatici italiani sono fonte inesauribile di ispirazione! E poi… c’è sempre la possibilità di allargare i confini!”.


