Intervista all’artista Nicola Ancona

Nicola Ancona ha recentemente partecipato a Bottega ‘500, una mostra d’arte contemporanea organizzata dallo studio di consulenza Tivarnella Art Consulting, in collaborazione con 1758 Venice Art Studio e Associazione Il Sestante, presso la Blue Gallery di Manhattan, New York. Ancona ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove è diventato docente di restauro. Grazie al continuo dialogo della sua ricerca artistica tra classico e contemporaneo, ottiene numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Le sue opere, esposte in mostre e collezioni attraverso tutta l’Italia, si confrontano con la più antica tradizione pittorica italiana. La competenza pittorica acquisita tramite lo studio delle antiche tecniche pittoriche permette all’autore di padroneggiare questo linguaggio con notevole autorità. Temi intimi e introspettivi sono rappresentati utilizzando l’iconografia e le convenzioni estetiche dell’arte rinascimentale.


Come ha avuto inizio la sua carriera artistica?

La mia carriera artistica è iniziata negli anni ’68 con la partecipazione a mostre collettive in ambito locale e provinciale. Partecipazione a mostre con conseguimento di primi premi in denaro, targhe d’oro e coppe, mostre personali in ambito Regionale in Puglia fino agli anni ’70.

Quali influenze e studi artistici l’hanno guidata nella creazione del suo stile personale? Si sente affine a qualche movimento artistico in particolare?

Negli anni ’70 dopo la maturità artistica mi iscrivevo all’Accademia di BBAA di Bari, sentendomi attratto da molteplici movimenti artistici ma soprattutto dal Surrealismo e dal Simbolismo.

La sua esperienza nel mondo del restauro ha influenzato il suo percorso artistico e il suo stile personale?

Contestualmente agli interessi artistici, mi occupavo di lavoro nel settore del restauro di opere d’arte, con committenze private e assegnazioni di enti Ecclesiastici e delle Soprintendenze della Puglia, Lucania e Calabria. Il mondo del restauro diventava la principale attività tenendo comunque sempre distinte con disciplina le peculiarità creative.

Nelle sue opere ricorrono tematiche legate al mondo della spiritualità. Che importanza riveste per lei la dimensione religiosa?

Nelle mie opere a volte ricorrono tematiche legate al mondo della spiritualità religiosa, ma trattate con personale interpretazione come pretesto emozionale.

Qual è il ruolo del colore all’interno della sua produzione artistica? Come sceglie la sua tavolozza?

Il ruolo del colore è per me fondamentale, mezzo espressivo dei momenti e periodi emozionali, a seconda dei quali I toni sono trattati in modo vivace o cupo ma utilizzando comunque una tavolozza basata su una gamma quasi manieristica.

Quali emozioni o riflessioni si propone di trasmettere al suo pubblico?

Il mio concetto di arte esula da avvenimenti cronistici, ma si basa su visioni escatologiche e riflessioni sulle attività antropiche invitando il pubblico ad entrare in una dimensione anche a me sconosciuta.

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