Intervista all’artista Oscar Guglielmo Romanello

Oscar Guglielmo Romanello ha recentemente preso parte a Bottega ‘500, una mostra d’arte contemporanea organizzata dallo studio di consulenza Tivarnella Art Consulting, in collaborazione con 1758 Venice Art Studio e Associazione Il Sestante, presso la Blue Gallery di Manhattan, New York. Le sue opere sono create secondo il principio del caso e del completo abbandono all’inconscio: il vero tema del suo lavoro non è il risultato finale ma piuttosto la realizzazione stessa dell’opera. Il risultato è quindi un’immagine caotica, il frutto di una gestualità casuale che fa emergere l’inconscio, e che permette una lettura totalmente soggettiva da parte dell’osservatore.


Quando è entrato nel mondo dell’arte?

Affascinato dal dadaismo e dall’astrattismo, ho sempre sentito il desiderio di scaricare le mie emozioni in qualcosa che possa durare nel tempo. È questa la ragione principale che mi ha spinto a intraprendere un percorso creativo nel 2015. L’ingresso vero e proprio nel mondo dell’arte è avvenuto però nel 2020 con l’opera Home, selezionata per il Premio Leonardo Da Vinci.

Da dove parte e come prende vita un suo progetto?

Le mie opere si fondano sul principio del caso e del completo abbandono all’inconscio. L’inconscio è quella parte della nostra intelligenza che esegue in automatico tutti i processi mentali che possono essere eseguiti senza analizzare, ragionare e decidere.

Quanto la società o l’ambiente che la circondano influenzano il suo lavoro?

Ho sempre rivolto una grande attenzione agli studi riguardanti l’inconscio ed al collegamento con la fisica quantistica, sfere che destano parecchia curiosità e sicuramente influenzano le mie ultime opere.

Quali fasi si celano dietro la progettazione delle sue opere? Si lascia guidare dall’istinto o preferisce adottare uno schema di lavoro ricorrente?

Alla base della progettazione dell’opera c’è soprattutto l’istinto, in un completo abbandono all’inconscio.

Quale ruolo assegna al colore all’interno delle sue opere?

Il colore è un elemento fondamentale delle mie opere e possiede una forte valenza iconografica e simbolica. Esso esprime il mondo dell’inconscio, che rimane il tema centrale.

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